Negli ultimi anni, sta emergendo una preoccupante realtà: la sicurezza degli amministratori di condominio.
Gli amministratori di condominio sono sempre più esposti a minacce, aggressioni e situazioni di rischio.
Una recente sondaggio su un ampio campione di clienti ha confermato che la paura per la propria incolumità e sicurezza sta diventando una costante nella professione dell’amministratore di condominio, tanto da richiedere un intervento sia normativo che pratico.
Un problema in crescita
L’amministratore non è solo un gestore di bilanci o manutenzioni:
il suo ruolo comporta già un’elevata esposizione a rischi legati alla responsabilità professionale, soprattutto in merito al rispetto delle normative, alla trasparenza nella gestione economica, all’applicazione delle delibere assembleari e alla mediazione tra interessi spesso contrastanti. Nonostante questo, si ritrova spesso anche a essere il punto di riferimento per conflitti, disagi e tensioni tra vicini, chiamato a intervenire in situazioni delicate e complesse. E oggi, sempre più frequentemente, è esposto a comportamenti aggressivi, minacce e intimidazioni personali.
Cosa dice la legge?
Un importante riferimento giuridico in materia è la sentenza della Corte di Cassazione n. 12440/2020, che rappresenta una svolta nel riconoscimento della posizione dell’amministratore all’interno del contesto condominiale..
La Corte ha affermato che l’amministratore di condominio svolge una funzione assimilabile a un’attività lavorativa, con conseguente obbligo – da parte dei condòmini – di “non porre in essere comportamenti che ne pregiudichino la sicurezza o ne rendano difficoltoso l’esercizio”.
In altri termini, il condominio non è solo un luogo di vita privata, ma anche un contesto professionale in cui va tutelata la dignità e l’incolumità di chi lavora, in questo caso l’amministratore.
Quali sono i doveri dei condòmini?
La Cassazione evidenzia come i condòmini debbano:
• Mantenere un comportamento rispettoso e collaborativo;
• Evitare situazioni che possano creare un clima ostile o pericoloso;
• Comprendere che l’amministratore è un professionista, e come tale va trattato;
• Evitare di minacciare o aggredire l’amministratore, per non incorrere in conseguenze legali gravi.
Cosa possono (e devono) fare gli amministratori?
Gli amministratori devono essere consapevoli dei propri diritti e agire per proteggersi in caso di minacce.
È importante che:

Valore per gli amministratori di condominio
• Segnalino immediatamente qualsiasi situazione di pericolo;
• Considerino l’adozione di misure preventive, come sistemi di videosorveglianza o controllo accessi negli uffici ricevimento;
• Si aggiornino con formazione specifica sulla gestione dei conflitti e sulle procedure di tutela personale.
La formazione è fondamentale
Una delle soluzioni più efficaci è promuovere l’educazione reciproca: sia i condòmini che gli amministratori dovrebbero ricevere una formazione adeguata sin dall’inizio del loro rapporto. La consapevolezza delle potenziali minacce e l’adozione di misure preventive possono contribuire in modo significativo a ridurre il rischio di episodi critici.
È fondamentale che vi siano accordi espliciti, mai lasciati all’implicito, per evitare ambiguità e favorire una collaborazione trasparente e sicura.
Il programma formativo dovrebbe illustrare in modo pratico e concreto:
• Come gestire i conflitti in modo civile e costruttivo;
• Quali sono i limiti e i doveri reciproci, e come formalizzarli correttamente;
• Quali strumenti possono essere adottati per tutelare la sicurezza nel contesto condominiale.
In conclusione
La sicurezza degli amministratori di condominio non è più un tema secondario. È una priorità che richiede una maggiore attenzione e azione. La legge oggi fornisce strumenti chiari, ma serve un impegno concreto da parte di tutti: amministratori, condòmini, associazioni di categoria.
E voi? State adottando misure concrete di sicurezza e prevenzione per gestire i conflitti nel vostro condominio?